Verrà un giorno nuovo e sarà bellissimo

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Si erano promessi reciprocamente di ritrovarsi a distanza di quarantasei anni per ricordare la loro prima volta. Carlo aveva quattordici anni (quattro mesi più di Chiara) quando nell’ormai lontano 4 luglio 1962 si era lasciato convincere dalla passione di lei per i numeri e aveva promesso che il 4 luglio 2008, dalle quattro alle cinque, sarebbe ritornato nello stesso luogo per ritrovarsi. Avevano avuto conferma dai numeri: il loro era amore vero. ‘Qualunque cosa accada’ se lo erano giurati convinti e sicuri, decisi a rispettare la loro promessa. Si può rimanere fedeli ad un giuramento, quasi estorto, sull’onda di un’emozione infantile? Carlo se l’era chiesto spesso in tutti quegli anni, con la tormentata insicurezza di chi vorrebbe dare ascolto alla propria razionalità ma è tentato dalla coscienza che preme perché venga rispettata la parola data.

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1 recensione per Verrà un giorno nuovo e sarà bellissimo

  1. Valutato 4 su 5

    Iana Demuro

    COMMENTO AL LIBRO DI PAOLO SANNA

    “ Verrà un giorno nuovo e sarà bellissimo”

    DI IANA DE MURO

    Una struggente storia d’amore, quella raccontata nel libro di Paolo Sanna: “ Verrà un giorno nuovo e sarà bellissimo”. Una storia che avvince e coinvolge dalla prima pagina fino all’ultima, per la continua tensione narrativa che anima il racconto. Attraverso uno stile fluido, semplice e nel contempo elegante, l’autore è riuscito a drammatizzare egregiamente la storia, puntualizzando con grande maestria le tensioni emotive ed i flussi di coscienza dei personaggi. Ho ammirato fin dalle prime pagine la capacità dello scrittore di estraniarsi dal contesto narrativo per far emergere in tutta la sua verità la storia dei personaggi, come se fossero persone in carne ed ossa che si muovono senza nessun regista dietro le quinte.

    Caratterizzato da continui colpi di scena, il racconto non appare mai noioso ed il lettore, affascinato dall’appassionante storia, si ritrova a divorare la lettura, senza mai perdere il gusto ed il piacere suscitati dalla narrazione. Mi complimento con Paolo perché, se da una notte insonne è riuscito ad intrecciare una storia così bella e di grande valore letterario, devo dire che è uno scrittore con doti narrative eccellenti. Riuscire ad imbastire una storia su una promessa giovanile da mantenere a tutti i costi e, per centinaia di pagine, raccontare dell’amore in tutte le sue sfaccettature, non è cosa semplice; si correrebbe il rischio di

    cadere nella banalizzazione, invece l’autore parla dell’amore sempre in termini sublimi, quell’amore adolescenziale, pulito che ogni essere umano prova nella propria esistenza e che talvolta, pur non vissuto, viene idealizzato e resterà, quindi, qualcosa di “Grande”. Se a tutto ciò si aggiunge la cornice in cui la storia è stata ambientata, cioè Arzachena negli anni sessanta, viene spontaneo pensare che il libro diventi prezioso anche per aver riportato alla luce un passato che vive ormai solo nella memoria di chi, come l’autore, in questi luoghi, ha vissuto nel periodo descritto. Dunque, a mio avviso, i personaggi che si raccontano, dando risalto ai numerosi dettagli psicologici, la dovizia di particolari con cui lo scrittore descrive le tradizioni ed il modo di vivere degli abitanti di quegli anni, nonché la descrizione di alcuni angoli emblematici del paese di allora, come il grande cortile della scuola elementare, la piazza Risorgimento, la chiesetta di san Pietro, diventano, per il lettore e, sicuramente anche per l’autore, i luoghi della “Ricerca del tempo perduto”. Penso che assieme alla tenacia ed alla forza di un grande amore quale è quello che si racconta nel romanzo, l’altro grande punto di forza del libro, sia proprio l’essere riusciti a far riaffiorare alla memoria un passato che ora esiste solo nel ricordo. Probabilmente, nell’inconscio dell’autore, c’era, prima di tutto, la volontà di far emergere questo passato, perché, descrivendolo, si sa, diventa eterno ed in quanto tale ci apparterrà per sempre.

    Ringrazio Paolo per aver riportato alla luce un mondo che ci è appartenuto e che ci apparterrà, finché vivremo, e per essere riuscito, con l’ avvincente storia a farmi riscoprire il gusto della lettura, dopo circa due anni in cui, non avevo più letto un libro.

    Mi riprometto di fare di tutto per continuare a leggere, con il gusto di una volta e soprattutto, spero di riprendere anch’ io a coltivare la mia grande passione per la scrittura.

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