Poesie al tempo del Coronavirus

E così l’ho fatto. Per perseveranza.
Ho scritto dedali in fiumi di parole,
affascinato da quei volti nascosti
dietro parapendii assolati. Ho visto
mani che chiedono aiuto allontanarsi,
avvicinarsi. Lo sguardo più spiovente
in un ammutolito infrangersi d’onde.
Lo sapevo. Non dovevo continuare.
Fermarsi è a volte un bisogno e anche scommessa.
Valuteremo se ne è valsa la pena,
se il piffero suonante è riuscito a fare
ciò che ha programmato prima della fine:
bloccare le moltissime suggestioni
di questa microbiologia di partiti.