Live in Montesacro (2012-2014) – ePub
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Ciascun autore possiede un proprio metro compositivo, una ricorrente forma cui dare luogo, dei così detti tratti distintivi che sono la firma autografa d’un opera. Anche Claudio Alciator muove in questa direzione ricorrendo sovente ad una medesima geometria dei versi e cromatismo linguistico. (…)
[L’Autore] suddivide i versi in periodi – questo in una lettura di sottotesto – corrispondenti ad ambientazioni, siano essi luoghi figurati o reali, delle stanze logico-sintattiche-emotive nelle quali collocare il verso, una parola forgiata e ribattuta, modellata sino alla suggestione di ogni singola sillaba. (…) Anche quando la parola si fa più lieve, eterea e volatile, anche quando si distende all’infinito essa ricade poi nel corpo della realtà, a dimostrare che la scrittura di Alciator non è mai pura astrazione o vezzo letterario, ma ricerca e desiderio di verità. (…)
Estratto non integrale dalla recensione rilasciata e di proprietà della Fondazione Mario Luzi
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