Il ramarro
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I soldati superstiti della Legio Romana XVII, secondo una nuova ricerca, invece che dispersi, potrebbero essere stati i primi coloni di una isola montana al centro delle Prealpi Venete. Fondarono Axum ago che bruciò secondo una profezia della dea teutonica Velleda. Tutto si legò al numero cabalistico 17. Sulla stessa isola montana, nei secoli, il numero 17 fu sempre il protagonista propiziatorio o nefasto, a seconda della sua interpretazione, primo attore negli eventi che accompagnarono questa fiera popolazione montana. Nello studio di un noto avvocato scledense, l’ultimo atto profetico viene documentato, nato dalla cronaca di un immane rogo divampato il 17 novembre del 2007. Coinvolti sono, padre e figlio, Edgardo contro Edgardo, della dinastia romana più importante dell’isola montana, i quali contrapposti l’uno all’altro, si combatteranno in un duello legale senza esclusione di colpi. Saranno l’interpretazione dello scorrere del tempo e la brama dell’uomo spinto dalla sua avidità e avarizia i moventi delle vicende umane amorose, mondane e festaiole colmare la vita di montagna fino a quando gli intrighi, come quelli delle corti regali, non presero il sopravvento e mutarono per primo l’uomo, relegandolo ad animale per mano della donna sciamano, regina di corte della Regola della Hoba. Secondo: l’avverarsi a conclusione della vera profezia che contrappose fin dall’inizio della storia le dee latine Ostera e Ganna contro Velleda che sotto le sembianze di vera donna amò Edgardo donandogli un figlio.
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