Gli accordi di Basilea 3
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La crisi economica mondiale, che ha investito anche il nostro paese e dalla quale ancora oggi stentiamo a uscire, è costata all’Italia oltre 6 punti percentuali di prodotto nel biennio 2008-09. Pur essendo il nostro un sistema bancario fondamentalmente sano, ancorato a un amodelllo di intermediazione attento alle esigenze degli operatori economici, stiamo osservando una prolungata contrazione dei prestiti all imprese che ha in parte riflesso le esigenze di alcuni intermediari di riequilibrare le condizioni di liquidità e di capitalizzazione. (…) Il nuovo impianto regolamentare posto con l’Accordo di Basilea III, conferma pienamente un capolsaldo degli accordi di Basilea II: l maggiore corrispondenza tra la qualità della clientela affidata e i requisiti di cpitale che le banche sono chiamate a detenere. Questo legame continua a rappresentare per le imprese un forte incentivo a rafforzare la struttura finanziaria; a ridurre innanzitutto il grado di indebitamento, che rimane elevato nel confronto internazionale. Il Legislatore e il Governo potranno agevolare questi processi con adeguate misure a sostegno delle operazioni di capitalizzazione (di cui l’istituzione del Fondo Italiano d’Investimento rappresenta un recente esempio) o di altre operazioni volte ad accrescere la dimensione d’impresa e, con essa, la capacità di accedere direttamente ai mercati finanziari.
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