Diritto e ermeneutica in Schleiermacher

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Schleiermacher esprime il concetto sociale prendendo in esame il singolo individuo, ovvero il pensiero dell’uomo, dalle sue ipotesi. Egli attua una ricerca della conoscenza del senso dell’individuo approfondendone il suo diritto. Per l’autore non c’è una distinzione tra l’individuo e la comunità.
Da qui nasce la domanda “Che senso ha per me il diritto?”. La teoria dell’interpretazione di Schleiermacher si concentra sulla divulgazione soggettiva dell’individuo, sulla conoscenza sociale e sul sistema giuridico della teoria ermeneutica. Schleiermacher esprime la sua riflessione in base al diritto, infatti dà risalto alle ipotesi tra individui confrontando il linguaggio comune. Dunque, non è una riflessione del senso giuridico, ma del linguaggio della comunità.
L’individuo è soggettivo e tante volte si esprime con discorsi per dare una verità, non tante volte si manifesta quest’attitudine, sorgono i loro pensieri che attirano un’attenzione all’interlocutore di presentarsi come essere in sé stesso.
Schleiermacher dà una riflessione positiva dell’esistenza dell’essere umano e così si esprime: “Il valore della vita non risiede nel procedere della vita stessa, poiché nulla è principio a se stesso, ma trova riscontro nell’altro, nella libertà”, e “L’egoismo del piacere ha ceduto il passo alla voglia di essere qualcosa per gli altri”.

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