Diafano
15.00€
Un romanzo crudo, pindarico, sferzante, materico. Ma soprattutto, nelle intenzioni dell’autore, un romanzo surrealista, pregno di odori, profumi maliardi di mare e di oppio, di cocaina e di whisky, sangue e umori, carico dei colori di Goya, Velazquez, di posti remoti e porti brulicanti, gonfiato da corpi sensuali, bianchissimi o d’ebano, eccitato da droghe e alcol, sovraccarico di sensazioni e nel quale anche ciò che è a prima vista più illogico e inaccettabile passa dalla parte del possibile e lo si prende per vero, lo si considera ammissibile. Piene e seducenti le atmosfere, interessanti i rimandi. Tanto il coraggio. Protagonisti sono il sesso estremo e libero, liberatorio, inteso come via di conoscenza dell’altro e di sé, l’amicizia, l’arte, i paradisi artificiali, la morte e l’amore. Hans e Zen si conoscono al museo del Prado e iniziano una relazione intensa: decidono sin da subito di voler sperimentare le possibilità tutte del loro rapporto fino alla fusione completa, che sopraggiunge tempo dopo con lo scambio dei cuori. Nel frattempo hanno avuto insieme una figlia dagli occhi impari, Trianon, dalla bella e singolare Dona Conception, e hanno conosciuto un nuovo amante, Miguel. Quando le strade dei due giovani si dividono entrambi proseguono quel tentativo di vita surrealista, ciascuno a modo proprio. Hans si imbarca sul cargo “vintage” Nguyen Te Duc e intreccia la sua esistenza con quelle di altri insoliti personaggi, mentre Zen si sposta a Mirepoix e dapprima si abbandona all’endura catara, poi si riunisce a Miguel in attesa del ritorno di Hans. La mira dei tre ragazzi è quella di una fusione a tre da effettuare nella clinica segreta del professor Carlos Alonso Otero y Gasset, amico di Conception. Fusione che però, alla fine del romanzo, vedrà sopravvivere solo uno dei tre amanti in un corpo trasformato.
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