Odissea con apoteosi a Medjugorje

“In virtù del suo spirito stoico, l’autore con il presente libro ha inteso evocare la sua tormentata odissea, vissuta accogliendo con rassegnazione il male e serenamente il dolore. La saggezza di una persona sta nella capacità di comprendere e far propria la razionalità. Il comportamento stoico si realizza affrontando di petto la cruda realtà, sull’arte di comprenderla e identificarsi con essa, affrontando serenamente, in certi casi eroicamente, gli ostacoli che la vita ci destina. L’accettazione di una volontà superiore è parte integrante della cultura cristiana. Non c’è ragione di dubitare che chi nasce uomo possa elevarsi al di sopra dell’umano, assistere tranquillo a dolori, danni, piaghe, ferite. Il saggio è vicino, è prossimo agli dèi, quasi simile a Dio. Solo con questa sopravvalutazione dell’ IO si possono esercitare le virtù stoiche. Anche se uno dei fini principali della saggezza è giovare agli altri (parenti, amici, concittadini e potenzialmente a tutti) occorre prima di tutto sapersi concentrare su se stessi, fare dei veri esercizi spirituali, soprattutto nei luoghi sacri, qual è “Medjugorje” dove appunto l’autore si reca spesso per raccogliersi e pregare per la grazia ricevuta”.