Ricordi della primavera
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“Non è ancora l’alba e già tramonta il sole. Il sogno di un’estate com’è volato via. La storia di una vita è stata un attimo…” Il senso del tempo che passa, la vita che ti trascina con sé, ritorna nei versi di Vincenzo Frangella. Ed è una vita piena di incontri, di lavoro, di fatica. Di un amore per l’istruzione e la cultura costruito negli anni dopo un’infanzia sudata e travagliata nella terra di Calabria, dove Vincenzo e altri piccoli studenti si dividono tra i campi e le aule. E’ questa saggezza della vita, rubata al tempo, che traspare in questa raccolta di poesie di un uomo che oggi, alla soglia dei 90 anni, ce la offre come sostegno e testimonianza. Stefania Squarcia.
Alessio Papalini –
L’autore dipinge attraverso quest’opera paesaggi, piccoli momenti di vita, ricordi, emozioni. Troviamo l’amore e la profondità di un uomo che rivela se stesso, rima dopo rima, verso dopo verso, elevando ogni pensiero verso una spiritualità fatta di piccoli avvenimenti quotidiani, innamoramenti, riflessioni profonde. Si evidenzia il ritratto di un artista che, man mano, acquisisce progressivamente una maggiore consapevolezza di se stesso e delle proprie emozioni, pronto a riversarle sugli attenti occhi del lettore che saprà cogliere anche le più piccole sfumature di un vissuto in parte lontano ma anche tanto vicino e presente. Per l’appunto, passato e presente si mescolano pagina dopo pagina. I ricordi sono immagini vivide, i contesti sono affreschi fatti di colori accesi, dove ogni emozione trova la giusta collocazione. Troviamo, in sintesi, la nostra esistenza quotidiana, raccontata da Vincenzo con dolcezza e, talvolta, con durezza. Egli, giunto al culmine della sua maturità, esprime ciò che ha fatto suo nel tempo. Vi è infine il ricordo dolce della sua famiglia ed il pensiero costante verso di essa: l’essere uomo, l’essere padre.