Versacci appignanesi

Questo non è un libro di poesie.
Come risulterà evidente a chi avrà voglia di leggermi, non sono un poeta né ho la pretesa di essere considerato tale e nemmeno ho tentato di esternare per mezzo di metafore l’anima del mio paese.
Da modesto ricercatore storico e cultore di tradizioni ho semplicemente raccontato in versi luoghi, personaggi, tradizioni, abitudini, momenti di storia, credenze, ricette, fatti curiosi, tutti rigorosamente veri, di paesani e contadini appignanesi del passato, andando a ritroso nel tempo fin dove è stato possibile arrivare con la memoria, con i ricordi di anziani e con la consultazione di fonti documentali d’archivio e private, queste ultime così numerose e ricche che sono stato costretto ad operare una sofferta selezione per restare entro limiti ragionevoli di spazio (e di rispetto della privacy familiare). Nell’ultima parte mi sono concesso qualche considerazione per così dire esistenziale mettendo insieme versi scritti in passato e recuperati in fondo ad un cassetto. Il tutto senza prendermi troppo sul serio.